Cos’è il digital learning?

Cosa si intende con digital learning?

La tecnologia può avere un forte impatto sull’apprendimento e sull’insegnamento, influenzandoli in termini di contenuto e metodologia. Qualsiasi tipo di apprendimento che utilizza o è facilitato dalla tecnologia viene definito digital learning, ovvero apprendimento digitale, che comprende ad esempio l’ online learning o l’ e-learning [1]Warschauer, 2007; Luckin et al., 2011.

L’apprendimento digitale può offrire un coinvolgimento maggiore e incoraggiare la creatività e la partecipazione. Le ricerche si concentrano sulla sua efficacia in senso qualitativo [2]Kajder and Swenson, 2004; Dineen, Samuel e Livesey, 2005; Peppler and Davis, 2010. Nel complesso, il digital learning appare uno strumento efficace per aumentare, ma non sostituire, i metodi classici di apprendimento, adottando un approccio olistico [3]Puckett, 2013; Hare, 2015; Charlier et al., 2015.

Seguendo Dewey [4]1938; Uhrmacher, 2009, l’esperienza è il fondamento dell’apprendimento in quanto impariamo attraverso essa; per essere educativa, un’esperienza deve coinvolgere attivamente continuità e interazione, in un processo di crescita intellettuale e morale [5]Waks, 2015; Ostrow, 2015. Per Entwistle e McCune [6]2013, p. 305 l’apprendimento si basa sulle quattro dimensioni di abilità, volontà, consapevolezza del processo e sensibilità rispetto al contesto. L’apprendimento deriva dalle esperienze tra l’ambiente inteso come Lebenswelt e la nostra corporeità intesa come soggettività con caratteristiche uniche e personali (abilità cognitive, personalità, conoscenze pregresse, ecc.). Dunque la nostra capacità di descrivere, elaborare e manipolare oggetti e informazioni derivanti dall’esperienza è la fonte dell’apprendimento, cui partecipiamo corporalmente. Reciprocamente, i risultati dell’apprendimento influenzano le caratteristiche umane e ambientali.


Il digital learning condivide queste caratteristiche. Un approccio centrato sul soggetto può aiutare a progettare risorse educative più efficaci ed aumentare il coinvolgimento degli studenti. Il coinvolgimento è influenzato da vari fattori come il design, l’autonomia, l’accessibilità e il processo di condivisione [7]van Manen, 1990, p. 78; Pazurek-Tork, 2013; Barthel e Harrison, 2009.

Il metodo fenomenologico si rivela particolarmente appropriato per esplorare i rapporti tra apprendimento, estetica e nuovi media in una prospettiva qualitativa [8]Cilesiz, 2011; Cocek, 2012; Lauwers, 2013; Hycner, 1985.
La fenomenologia tenta di concettualizzare l’esperienza vissuta esplorando come i fenomeni sono consapevolmente esperiti nel mondo della vita, attraverso un’interazione diretta tra il ricercatore e il fenomeno analizzato [9]Giorgi, 1994; Moustakas, 1994.
Metodologicamente, la riduzione fenomenologica garantisce obiettività durante l’analisi dei dati in una ricerca qualitativa [10]Giorgi, 2009; Padilla-Díaz, 2015; Ellett, 2011. La fenomenologia non insegue definizioni dogmatiche ma si propone di descrivere i fenomeni e i loro vissuti. Lo studio dell’esperienza nella sua profondità è sostenuto da una sistematica aperta che integra i significati parziali, il livello teorico e pragmatico, i dati qualitativi e quantitativi.

Tale ricerca raccoglie i dati attraverso interviste approfondite e osservazioni dirette. Sono inoltre raccolti dati quantitativi per ottenere informazioni di base, ad esempio tramite domande come ogni quanto? e quante volte?. I partecipanti descrivono le loro esperienze ed emozioni in maniera personale e soggettiva. Essi sono considerati come co-ricercatori e forniscono feedback costanti sulle interpretazioni del ricercatore [11]On Tam, 2008; Rose, 2011; Knepper and Wyllie, 2012. I partecipanti possono essere reali (studenti in contesti scolastici, partecipanti a eventi extrascolastici) o virtuali (visitatori del sito) [12]Beach, 2012; Gray, Thomas e Lewis, 2010.

Perchè Books of Art può considerarsi un esempio di digital learning?

Books of Art si propone come esempio concreto di digital learning. Si presenta, pertanto, come metodologia concreta ed effettiva nell’apprendere e/o approfondire la conoscenza dell’arte e della poesia, rivolgendosi a un pubblico specializzato e non specializzato dai 13/14 anni in su – inclusi studenti, giovani, ricercatori, insegnanti, adulti – e può anche essere usato da un pubblico più giovane supportato da famiglie e/o insegnanti.

Books of Art si basa sulla omonima pagina Facebook creata nel 2014 per condividere le poesie che ho trascritto in modo casuale nel corso degli anni su sette quaderni.  

Per facilitare la lettura delle poesie e fornire una prospettiva interdisciplinare ho deciso di associarle ad opere d’arte. Le immagini offrono benefici sostanziali in quanto consentono agli utenti di immaginare visivamente il testo e il suo significato, e lo caricano di un punto di vista unico. L’immagine semplifica quindi il testo della poesia a livello visivo, rendendone il significato in maniera complessiva ed emozionale – non didascalica. La scelta di usare opere d’arte e non altri tipi di immagini dipende dalla volontà di voler condividere l’arte in sé e dal voler stimolare una riflessione estetica a più livelli. A livello didattico, ciò porta all’acquisizione di nuovi concetti e conoscenze, o all’approfondimento di essi.

Books of Art si propone inoltre di tradurre in inglese poesie italiane contemporanee non ancora tradotte. Tale prospettiva è molto eccitante in quanto consente al sito di promuovere traduzioni inedite a un pubblico di lingua inglese, nella prospettiva anche di valorizzare il nostro patrimonio letterario all’estero.
Questo può essere inoltre usato in sede scolastica per far ragionare gli studenti sul significato di traduzione di una poesia, nonché per metterli alla prova con degli esercizi di traduzione.

In sintesi, Books of Art intende:

  • divulgare l’arte attraverso una prospettiva multi e interdisciplinare
  • incoraggiare l’accessibilità e la partecipazione all’arte
  • ispirare creatività e ulteriori ricerche
  • incoraggiare nuove traduzioni
  • essere rilevante per le generazioni più giovani
  • garantire un’esperienza centrata sull’utente, offrendo un senso di progressione personale

References

References
1 Warschauer, 2007; Luckin et al., 2011
2 Kajder and Swenson, 2004; Dineen, Samuel e Livesey, 2005; Peppler and Davis, 2010
3 Puckett, 2013; Hare, 2015; Charlier et al., 2015
4 1938; Uhrmacher, 2009
5 Waks, 2015; Ostrow, 2015
6 2013, p. 305
7 van Manen, 1990, p. 78; Pazurek-Tork, 2013; Barthel e Harrison, 2009
8 Cilesiz, 2011; Cocek, 2012; Lauwers, 2013; Hycner, 1985
9 Giorgi, 1994; Moustakas, 1994
10 Giorgi, 2009; Padilla-Díaz, 2015; Ellett, 2011
11 On Tam, 2008; Rose, 2011; Knepper and Wyllie, 2012
12 Beach, 2012; Gray, Thomas e Lewis, 2010