Grab this mercury, this cold gum, this honey, this sphere of arid glass; carefully measure our baby’s head and not twisting his imperceptible foot now; in your nipple you must now change an extended continent of lamps, the obsessive breathing of critical gardens, the belly’s lazy whales, nettles and wine, and nausea and rust; because every street will suddenly want to run to him, an umbilical hernia cutting its profile of smoke, some hippopotamus presenting his teeth of dandruff and black phosphorus to him: avoid the wind, crowded places, jugglers, insects; and at six months he will have doubled his weight, looking at the goose, wringing the dressing-gown, to watch the fall of the heavy ones; tear him then from his life of algae and globules, of small lumps, of wavering lobes: his groaning will conquer your liquid wounds and slanting butter eyes will rectify these nameless centuries!
(Transl. by Lawrence R. Smith)
Afferra questo mercurio, questa fredda gengiva, questo miele questa sfera di vetro arido; misura attentamente la testa del nostro bambino e non torcere adesso il suo piede impercettibile: nel tuo capezzolo devi ormai convertire un prolungato continente di lampade, il fiato ossessivo dei giardini critici, le pigre balene del ventre, le ortiche e il veno, e la nausea e la ruggine; perchè ogni strada subito vorrà corrergli incontro, un’ernia ombelicale incidere il suo profilo di fumo, qualche ippopotamo donargli i suoi denti di forfora e di fosforo nero: evita il vento, i luoghi affollati, i giocolieri, gli insetti; e a sei mesi egli potrà raddoppiare il suo peso, vedere l’oca, stringere la vestaglia, assistere alla caduta dei gravi; strappalo dunque alla sua vita di alghe e di globuli, di piccoli nodi, di indecisi lobi: il suo gemito conquisterà le tue liquide ferite e i suoi occhi di obliquo burro correggeranno questi secoli senza nome!