La nostra misera gloria
é una pingue colonia
per il vorace appetito
dei nostri nemici.
I vermi già ci divorano da vivi.
E tra poco di noi non rimarrà
che il lor rifiuto,
l’ultima, imponderabile materia
che in aria e in luce si tramuterà.
O sublime residuo!
Intangibile essenza!
Tu sola, arida polvere,
non patirai l’oltraggio dei viventi.
In te forse, in quel soffio
di cenere superstite,
è la prova dell’anima,
il segno indistruttibile
dell’immortalità.
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