William Stephen Coleman (1829-1904), The Butterfly Catcher
Some day you’ll have a past, Yvonne, and you’ll see what a funny thing it is. Over here, it’s in pieces: nothing left. Over there, it’s all cluttered with weeds, and doesn’t look familiar either. And then some parts of it seem so pretty that you repaint them every year, sometimes one color, sometimes another, until they don’t look anything like they used to.
Quando tu avrai un passato, Yvonne, ti accorgerai che cosa curiosa che è. Prima di tutto, ce ne sono angoli interi, di frane: dove non c’è più niente. Altrove erbacce che sono cresciute a casaccio, e non ci si capisce più niente neppure lì. E poi ci sono posti che ci sembrano così belli che uno se li rivernicia tutti gli anni, una volta d’un colore, una volta d’un altro. E lì la cosa finisce per non somigliare più per niente a quella che era. Senza contare quello che uno ha creduto molto semplicemente e senza mistero quando è successo, e che poi anni dopo si scopre che non è tanto chiaro come sembrava, così come alle volte tu passi tutti i giorni davanti a un’affare qualunque senza farci caso e poi tutt’a un tratto te ne accorgi.
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