Non essere troppo intelligente Perché vedrai che solitudine! Scoprire l’ indifferenza delle persone, Scoprire quello che vogliono realizzare, E la loro corsa alle deboli ambizioni, E quello che possono offrire di più, E la loro abilità a fingere, E la loro superiore incomprensione, E che sono tutti, anche tu, Il frutto di un errore della natura, Prime nebulose del mondo; Che sono, tra i dolci vegetali E la tenera razza animale, Un mostro che fa solo male E che crede di essere sicuro Di scoprire le cause profonde, E muore troppo presto. Non essere troppo intelligente. Mantieni il tuo posto, E il tuo dovere, E i tuoi entusiasmi, Credi al tuo ruolo. Reggi, come Atlante, La terra sulle tue spalle. E se crei, Non diventare spettatore, Porta ovunque Il tuo bagaglio segreto e sacro, Con la fede di un missionario Torturato Dai Papuani. Soprattutto, soprattutto, sii indulgente, Esita sulla soglia del biasimo. Non si conoscono mai le ragioni, Né l’ involucro interiore dell’ animo, Né ciò che è accaduto nelle case, Sotto i tetti Tra le persone. Oh bambino mio, Esistono il piacere e lo studio. E le pianure fertili, E il riso della salute. Non correre mai intorno a te stesso. Poiché l’ uomo può crogiolarsi Tra un nulla e un nulla E non credere e rassegnarsi, A cosa serve Respirare l’ inquietudine E le influenze celesti, E domandarsi se si è degni? Approfitta dunque di tutto il resto!
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