Non sono un mietitore, checchè se ne dica.
Accomodo sulle mie ginocchia la luna, mia promessa.
E l’ora del pastore risuona in qualche angolo
dietro il paravento dipinto della collina,
sotto le palme verdeggianti del cielo deserto. Sono incline
a pensare che è senza dubbio per dosare meglio
la lenta instillazione del vino annerito del dubbio
in sentieri infiniti di cieli incrociati,
che nell’acqua del silenzio questa pietra è gettata,
questa pietra sonora nell’attesa e nel dubbio.
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