Tessendo l’aria con le narici
da fitta matassa
una tela di versi tesseva
Achmatova.
Comprimendo i polmoni
li liberava dai lacci
in un diluvio balbettante
Cvetaeva.
Accoppiandosi ai lessemi
nella carezza della rusalka nuotava
e affondava per sempre
Pavlova.
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