Caspar David Friedrich, Chalk Cliffs on Rügen, 1818
I ricordi, un inutile infinito, ma soli e uniti contro il mare, intatto in mezzo a rantoli infiniti… Il mare, voce d’ una grandezza libera, ma innocenza nemica dei ricordi rapido a cancellare le orme dolci di un pensiero fedele… Il mare, le esue blandizie accidiose quanto feroci e quanto, quanto attese, e nella loro agonia, presente sempre, rinnovata sempre, nel vigile pensiero l’agonia… I ricordi, il riversarsi vano di sabbia che si muove senza pesare sulla sabbia, echi brevi e protratti, senza voce echi degli addii a minuti che parvero felici…
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