Let time decide now whether
you’ve been for good or ill.
Imprisoned by your tether,
I’ve really had my fill.
Your calls are unrelenting,
but at receiver’s bray
my neighbour, tale inventing,
insists that I’m away.
And you disturb me daily
with all your wretched screeds.
I’m welling up with anguish,
the conflict and the bliss…
when with you I shall languish,
alone, I face abyss.
Dispassionate, I’m trying
to fathom all your dreams –
attempt at clarifying
what ended my love’s streams.
At Hermitage you’re treading,
and out to me you call:
you hear the news you’re dreading –
I’m not at home at all.
Se porti il bene o il male
sarà il tempo a deciderlo.
Ma appena sto con te,
io divento peggiore.
Mi telefoni spesso,
e ogni volta in risposta,
per mio desiderio,
la vicina ti ripete che non sono a casa.
E tu mi tormenti ogni giorno
con una lettera nuova.
Che cosa fare con te?
Che fare con me stesso?
M’ ingegno di osservare
i tuoi sogni a mente fredda.
Di escogitare un mezzo
per disinnamorarti.
Sei adesso all’ Ermitage,
mi stai telefonando,
e sai che ti diranno
che non sono a casa.
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