Tacito orror di solitaria selva di sì dolce tristezza il cor mi bea, che in essa al par di me non si ricrea tra’ i figli suoi nessuna orrida belva. E quanto addentro più il mio piè s’inselva, tanto più calma e gioia in me si crea; onde membrando com’io la godea, spesso mia mente poscia s’inselva. Non ch’io gli uomini abborra, e che in me stesso mende non vegga, e più che in altri assai; nè ch’io mi al buon sentier più appresso; ma non mi piacque il vil secol mai: e dal pesante regal giogo oppresso, sol nei deserti tacciono i miei guai.
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