I don’t sleep. I see a road, a grove
making my chest tight, anxious;
where we went to be alone and together,
another boy and I.
It was Easter; the rites long and strange
and old. And if you loved me—
I thought—wouldn’t there be more tomorrow?
And tomorrow never came. It pained me,
like the ache of evening;
that was not (I later learned) friendship,
it was love;
the first; a happiness
had between the hills and the sea of Trieste.
But why can’t I sleep tonight, because of
a story from, I think, fifteen years ago?
(Transl. by Paula Bohince)
Non dormo. Vedo una strada, un boschetto,
che sul mio cuore come un’ansia preme;
dove si andava, per star soli e insieme,
io e un altro ragazzetto.
Era la Pasqua; i riti lunghi e strani
dei vecchi. E se non mi volesse bene
– pensavo – e non venisse più domani?
E domani non venne. Fu un dolore,
uno spasimo verso la sera;
che un’amicizia (seppi poi) non era,
era quello un amore;
il primo; e quale e che felicità
n’ebbi, tra i colli e il mare di Trieste.
Ma perché non dormire, oggi, con queste
storie di, credo, quindici anni fa?
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