Il mattino porta un grosso sacco.
Io gli dico: sei tanto vecchio
da non dovermi disprezzare.
Hai le scarpe lacere,
la tua veste un tempo m’ apparteneva –
sono seduto nel buco e t’attendo,
non come la vecchia, non come i bambini, non
come il prete che dopo la predica
scende a prendere il vino e scambia la terra.
Ti accolgo con la frusta,
tremante, vile e fragile
come un cardo al margine del sole.
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