Sei arrivato quando il mio giorno allungava il passo e io cercavo ombre sui miei talloni. Mi inseguivano le ombre e non le potevo calpestare nè ignorare nè uccidere. Mi inseguivano e basta. In silenzio. Come le colpe dopo l’inverno quando il tempo sosta nel bosco dove volano le civette anche l’aria odorava d’attesa. Confusa di ricordi e desideri, ridevo strane lacrime invasa dai muschi oscuri dell’ inganno e dal complotto dei pensieri. Finchè incapaci di ragione o di follia abbiamo dato il respiro alle parole (la parola è solo un’illusione e al buio il nostro fuoco).