Antonello da Messina, Saint Jerome in his Study (detail), c. 1475
Dolce tristezza, pur t’aveva seco, non è molt’anni, il pallido bambino sbocconcellante la merenda, chino sul tedioso compito di greco… Più tardi seco t’ebbe in suo cammino sentimentale, adolescente cieco di desiderio, se giungeva l’eco d’una voce, d’un passo femminino. Oggi pur la tristezza si dilegua per sempre da quest’anima corrosa dove un riso amarissimo persiste, un riso che mi torce senza tregua la bocca… Ah! veramente non so cosa più triste che non più essere triste!
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