Ramon Casas i Carbó, Au Moulin de la Galette, 1892
Amore mio, nei vapori d’un bar all’alba, amore mio che inverno lungo e che brivido attenderti! Qua dove il marmo nel sangue è gelo, e sa di rifresco anche l’occhio, ora nell’ermo rumore oltre la brina io quale tram odo, che apre e richiude in eterno le deserte sue porte?… Amore, io ho fermo il polso: e se il bicchiere entro il fragore sottile ha un tremitío tra i denti, è forse di tali ruote un’eco. Ma tu, amore, non dirmi, ora che in vece tua già il sole sgorga, non dirmi che da quelle porte qui, col tuo passo, già attendo la morte!
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