Don’t ask me for words that might define
our formless soul, publish it
in letters of fire, and set it shining,
lost crocus in a dusty field.
Ah, that man so confidently striding,
friend to others and himself, careless
that the dog day’s sun might stamp
his shadow on a crumbling wall!
Don’t ask me for formulas to open worlds
for you: all I have are gnarled syllables,
branch-dry. All I can tell you now is this:
what we are not, what we do not want.
(Transl. by William Arrowsmith)
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
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