How long between the grain and the wind of those garrets higher, more spun out than the sky, how long I have left you my writings, my withered risks. With angel and chimera with ancient instrument, with the diary and the drama the nights play by turns with the sun. I left you up there to save from the cauterizing light my uncertain roof the disoriented gables, terraces where the crazed hail walks: you, only shadow in winter, shadow among the ice-demons. Moths and noxious butterflies rats and moles descending to hibernate taught and refined you, Sagittarius and Capricorn slanted cold lances at you and Aquarius tempered in its silences in its transparencies a year dripping with blood, an inexplicable loss of mine.
(Transl. by Ruth Feldman and Brian Swann)
Quanto a lungo tra il grano e tra il vento di quelle soffitte più alte, più estese che il cielo, quanto a lungo vi ho lasciate mie scritture, miei rischi appassiti. Con l’angelo e con la chimera con l’antico strumento col diario e col dramma che giocano le notti a vicenda col sole vi ho lasciate lassù perché salvaste dalle ustioni della luce il mio tetto incerto comignoli disorientati le terrazze ove cammina impazzita la grandine, ombra unica dell’inverno, ombra tra i demoni del ghiaccio. Tarme e farfalle dannose e talpe scendendo al letargo vi appresero e vi affinarono, voi sagittario e capricorno inclinarono le fredde lance e l‘acquario temperò nei suoi silenzi nelle sue trasparenze un anno stillante di sangue, una mia perdita inesplicabile. Già per voi con tinte sublimi di fresche antenne e tetti s’alzano intorno i giorni nuovi, già alcuno s’alza e scuote le muffe e le nevi dai mari; e se a voi salgo per cornici e corde verso il prisma che vi discerne verso l’aurora che v’ospita, l mio cuore trafitto dal futuro non cura i lampi e le catene che ancora premono ai confini.