Un mago disteso sul mondo d’argilla, la testa avvolta d’una benda lattea. I segni delle tarde generazioni fanno felice il terrestre indovino. S’è levata per il sentiero latteo, in un alone di luce veleggia. Un elmo rosso dalle punte aguzze solca la volta del cielo. Con un lungo vestimento nero, con uno stuolo di neri carri, con uno scialbo splendore fosforico la notte spazia per la via delle regine. Sotto la luna scintillano fibbie di pianete chiuse fino al viso. Appoggiata a un compasso pesante, guarda in basso con indifferenza. Offuscando tutta la pianura, le trecce hanno nascosto mezza fronte. Ha abbracciato con l’ombra delle ali metà di tutto il mondo sublunare. Chi sei Tu che con filtri notturni mi hai avvelenato? Chi sei Tu, Nome Femminile in un nimbo di rosso fuoco?
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